domenica 24 dicembre 2017

LINSALATA DI RINFORZO DEL NATALE NAPOLETANO. Per Il Calendario del Cibo italiano.

Ci siamo, è la Vigilia di Natale. Anche per Il Calendario del Cibo Italiano.
Nei giorni scorsi, giorni di gran lavoro per preparare, per comprare i regali, per organizzare l’accoglienza dei miei cari, ho avuto modo di riflettere su come gli odori, al pari dei sapori, ci diano emozioni, risveglino la memoria, nutrano la nostra mente e il nostro spirito. In questo caso, gli odori del Natale,  che giorno dopo giorno si spandono per la casa.
Improvvisamente danno uno stato di benessere, di rilassamento, di euforia. Ci mettono di buon umore.
Durante la nostra vita gli odori stratificano, entrano in noi, si nascondono in qualche angolo del cervello e senza che ce ne rendiamo conto fanno "memoria".
Costruiscono i nostri ricordi, sono la nostra storia, la storia della nostra famiglia e, quando meno ce lo aspettiamo, all’improvviso ci sussurrano "ti ricordi...?".
E il Natale, con i suoi odori e profumi, più di ogni altra cosa è fautore di ricordi. Ci ricorda la nostra infanzia, ci parla di quel momento magico di quando si è piccoli e tutto è mistero.
Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia molto numerosa, perché  mamma aveva 6 sorelle e 2 fratelli, molto legati gli uni agli altri, con tanti cugini di ogni età e i nonni a governare tutto.
Natale era la casa dei nonni “al paese”.
La casa dove ci si trasferiva dalla città per tutto il periodo delle vacanze, quelle estive e quelle di Natale.
Il Natale era la vera festa della famiglia e noi bambini eravamo fortunati, con una famiglia così unita, capace di creare la vera atmosfera del Natale.
Si arrivava dai nonni il pomeriggio del 23, dopo la chiusura della scuola.
La casa era tutta addobbata, con un albero pieno di palline, le luci e il Presepe. La festa del Natale iniziava già in quel momento. 
La mattina della Vigilia si usciva a fare il giro dei parenti per gli auguri.  Era tutto così elettrizzante. Per me che vivevo in città, in una grande città come Napoli, la dimensione piccola del paese era meravigliosa. Ci si conosceva tutti.
Al pomeriggio mamma, le zie e la nonna stavano in cucina, chiacchieravano e preparavano la cena, mentre gli uomini giocavano a carte. Intanto noi bambini mangiavamo frutta, noci, nocciole e pistacchi in attesa del cenone e giocavamo a tombola.
La sera del 24 eravamo più di trenta persone a tavola, e questo era fantastico. Per noi bambini significava andare a letto tardi.
Con la Vigilia si iniziava la festa: si mangiava e poi si andava in chiesa per la messa di mezzanotte. Non c’era Babbo Natale da aspettare, perché i regali li portava la Befana il 6 gennaio, come i Re Magi.
Ricordo il candore della tovaglia ricamatalo scintillio dei bicchieri e la tavola imbandita di ogni ben di Dio perché la cena della Vigilia e il pranzo di Natale erano l'occasione per mangiare cibi che si mangiavano poco durante l'anno. 
Il menù della Vigilia era “di magro”: antipasto di mare, insalata di rinforzo, spaghetti con le vongole, pesce lesso e pesce fritto, contorni vari e quant'altro, ma noi bambini aspettavamo i dolci, gli struffoli, il panettone. Eravamo tanti e la festa era proprio questo: stare assieme.
INSALATA DI RINFORZO DELLA VIGILIA
1 cavolfiore medio
capperi
olive nere di Gaeta
cetriolini e peperoni sott’aceto
acciughe sott’olio
sale pepe
olio aceto
Procedimento. 
Tagliate il cavolfiore a piccoli pezzi, dividendo le cimette e lessate in abbondante acqua salata, facendo attenzione che resti “croccante”.
Mettere in una insalatiera i capperi, le olive, i cetriolini, i peperoni tagliati a listarelle, le acciughe e il cavolfiore raffreddato.
Condite con sale, pepe e olio, e qualche cucchiaio di aceto. 
Lasciate insaporire per qualche ora prima di servirla.
Buon Natale!
Il Calendario del Cibo Italiano 

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