giovedì 11 maggio 2017

ALLA MODA DI PETRONILLA. CONTEST PER IL CALENDARIO DEL CIBO ITALIANO

Petronilla, dott. Amal, Una massaia scrupolosa, Una mamma.
Ma chi saranno mai? Chi si nasconde dietro questi pseudonimi?
Forse solo qualche nonna molto agée, frugando nella memoria in anni lontanissimi, può trovare dei ricordi che la riportano alla Domenica del Corriere, al Corriere dei Piccoli, o a Il Romanzo mensile, dove trovavano posto popolari rubriche a firma di questi nomi.
Per quasi vent’anni, tra il 1929 e il 1947, questi esperti insegnarono a milioni di italiani, soprattutto alle donne, a mangiar bene con poco, a curarsi correttamente, a leggere le prescrizioni mediche, a non combinare guai coi rimedi della nonna, a vivere una vita più sana ed equilibrata.  
Ma erano solo pseudonomi, dietro tutti i quali si celava la stessa persona: Amalia Moretti Foggia in della Rovere, classe 1872.
L’identità venne riconosciuta e diffusa dal Corriere solo “postuma”, il 15 luglio 1947, a sepoltura avvenuta, come lei stessa aveva disposto.
Era il 1926 quando un amico di famiglia, Eugenio Balzan, direttore editoriale del Corriere della Sera, pensa di affidarle una rubrica sulla Domenica del Corriere, in cui dare informazioni pratiche e concrete di medicina moderna e regole igieniche in un paese ancorato a credenze popolari e superstizioni. Amalia scriverà sotto le pseudonimo di Dottor Amal e sarà in qualche modo la prima divulgatrice scientifica in Italia.
E visto che Amalia se la cava benissimo nel dispensare consigli e nell’entrare in sintonia con il suo pubblico, grazie al suo stile colloquiale e diretto ma preciso, le viene affidata un’altra rubrica, questa volta di arte culinaria.
Nasce così Petronilla, (derivato dalla buffa moglie di Arcibaldo, nel fumetto americano celebre allora anche in Italia) che dispensava la sua «arte cucinaria», una donna «comune e d’eccezione», che non si limiterà a scrivere ricette, cosa che pure farà con tono sempre semplice ed accurato, ma dipingerà ambienti familiari e quadretti di vita. La preparazione del piatto sarà l’occasione per insegnare a fare economia, per dispensare consigli su come riutilizzare gli avanzi o su come tenersi stretti i mariti, con un occhio sempre attento ad una alimentazione sana e corretta.
Armata di sola penna intratteneva con i suoi lettori un dialogo serrato, destreggiandosi con abilità tra i diversi registri di scrittura che i vari pseudonomi richiedevano.
Il tono dei testi, risulta divertente ed anacronistico rispetto ad oggi, ma allora fece epoca. Le ricette di Petronilla diventano una guida ed un alleato per le tante donne che si barcamenano in casa e dietro i fornelli, nell’Italia tra le due guerre.
Evoca una donna tesa a ricevere ospiti in casa, ad avere cura della propria famiglia e di se stessa, sia negli affari di carattere pratico sia nelle questioni relazionali.
I suoi scritti sono una delle più preziose testimonianze sulla cucina e sui modi delle casalinghe degli anni venti e trenta, rivolti non alla alta borghesia, ma ai ceti medio bassi con suggerimenti di galateo spicciolo.

Poi arrivarono I Ricettari di Petronilla, scritti nel periodo degli anni "40, anche come propaganda di una crescente educazione femminile alla vita domestica, dove la "nuova" donna del regime e dell'Italia autarchica, si doveva confrontare con un diverso ordinamento sociale.
Le ricette sono dedicate alle lettrici che vogliono scoprire la dignità dello «spignattare» e ricoprire una funzione rasserenante per tutta la famiglia: «Se seguite la mia ricetta, avrete di certo, come l’ho avuto io, uno di quei maritali “grazie, cara” che scendono dritti dritti dentro il cuore».
Questi scritti sono anche briciole importanti di storia. Se infatti prima della guerra i cucchiai sono sempre ben colmi, siano di burro, zucchero, olio o latte, durante la guerra tutto diventa misero, in casa c’è soltanto quello che passa la tessera annonaria: al punto che si può «allestire una torta squisita anche senza uova, senza burro, e persino senza zucchero… che farà correre con il pensiero a quel famoso “pan di Spagna” del tempo che fu».
Ed è con questo spirito che oggi che per Il Calendario del Cibo italiano è la Giornata Nazionale di Petronilla giochiamo a realizzare un menù per due persone con soli 3 €. 
Avete capito bene: tre portate con tre euro. Ma di grande effetto e curato.
L’ho realizzato, come da regolamento, usando ingredienti che avevo in casa e comprandone altri, in questo caso un litro di latte, una busta di grana grattugiato, una confezione da 6 di uova e un panetto di burro da 100 g.
TOT: 0,80 + 0,80 + 0,60 + 0,80 = 3,00 € Supermercato Esselunga (prodotti meno cari). Eccolo.
Antipasto: polpette di pane, formaggio e uova, con salsa al basilico.
Main course (primo): maccheroni gratinati (ricetta di Petronilla)
Dessert: crema in tazza (ricetta di Petronilla)
1) Polpettine di pane, cacio e uova con salsa al basilico.
Ingredienti                                                                                     
300 g di pane raffermo
2 uova  (una confezione da 6  0,60 € )  - 0,20 €
formaggio grattugiato (tutti gli avanzi del frigo)  
latte q.b.  (una confezione da litro  0,80 €)  - 0,20 €   
1 cucchiaio di olio  di oliva                              
1 spicchio di aglio
sale e pepe
un mazzetto di basilico (dall'orto)                       
olio per frittura (una confezione da litro  1,30 €)  - 0,40 €                                TOT   =   0,80 €
Procedimento.
Grattugiate grossolanamente il pane raffermo e metterlo in una ciotola con il latte. Appena si è imbibito e ammorbidito unite le uova, il formaggio grattugiato, un cucchiaio di olio extravergine di oliva, sale e pepe e l’aglio tritato. Amalgamate tutti gli ingredienti sino a formare le polpette. Passatele in un po’ di pangrattato.
Immergete le polpette nell’olio bollente ( 160-180°) e cuocetele fino a renderle ben dorate.
Scolatele e mettetele in un vassoio su carta sorbente.
Salate un po’ e servite le polpette di pane calde o tiepide.
Abbinare alle polpette la salsa ottenuta frullando il basilico con olio e un po’ di acqua.

2) Maccheroni gratinati
Ingredienti                                                          
200 g di maccheroni  (dotazione dispensa)                                                         
100 g di burro  (confezione da 100 g 0,80 €) - 0,80 €
50 g di Parmigiano Reggiano grattugiato - 0,50 €
1 Cucchiaio colmo di farina
350  cl di latte - 0,35 €
1 tuorlo d’uovo  - 0,10 €
mollica di pane
noce moscata
TOT =   1,75                                                                      
 Procedimento.
Sciogliete in una casseruola 40 grammi di burro e aggiungete, poco alla volta e mescolando col cucchiaio di legno, la farina. Cuocete a fuoco basso per un paio di minuti, quindi, sempre mescolando, versate a filo il latte bollente e condire con un pizzico di sale e di noce moscata.
Proseguite la cottura a calore molto moderato sino a che la salsa si sarà addensata leggermente presentandosi liscia, vellutata e senza grumi.
Spegnete e aggiungete il tuorlo mescolando energicamente.
Cuocete i maccheroni in abbondante acqua bollente, leggermente salata, sgocciolarli al dente, metteteli in una terrina e aggiungete 30 grammi di burro, la salsa besciamella preparata in precedenza (lasciandone a parte una piccola quantità), un paio di cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato e mescolare bene il tutto.
Ungete un teglia da forno con il burro rimasto, versatevi i maccheroni, ricoprite la superficie col resto della salsa besciamella e cospargetela di pane grattugiato mescolato con altrettanto Parmigiano Reggiano grattugiato. Distribuite il resto del burro in pezzetti sparsi e passate la teglia nel forno molto caldo. Togliete dal forno appena la superficie si presenta dorata e servite.
3) Crema in tazza
 Ingredienti                                                         
2 tuorli d’uovo   -  0,20 €
50 g di zucchero  -  0,15 €
15 g di farina
250 cl di latte  - 0,20 €                                                      
buccia di limone 
TOT =   0,45 €
Procedimento.                                                                      
In una casseruola lavorate i tuorli con lo zucchero, usando il cucchiaio di legno. Aggiungete a poco a poco la farina, senza smettere di mescolare finché il composto risulta amalgamato. Versate poco per volta, e sempre girando, il latte bollente in cui avete messo un po’ di vaniglia oppure un po’ di buccia di limone grattugiata. Ponete sul fuoco, continuate a mescolare, fate bollire pianissimo per 3 o 4 minuti.
Versate la crema nelle coppette e lasciatela raffreddare girandola di tanto in tanto, perché non si formi la pellicola sulla superficie. Se avete qualche biscotto sbriciolatelo sulla superficie.
E ora, apparecchiate con cura la tavola e gustatevi questa cenetta a due.


Con questo menù partecipo al Contest "La cucina tra le due Guerre"
per la G.N. dedicata a Petronilla
per  il

24 commenti:

  1. Ma che bella cenetta ! Una delle mie innumerevoli zie (annata 1905) diceva che qualsiasi cosa cucinata correttamente e presentata con cura diventava speciale...

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    1. Mia mamma diceva lo stesso (classe 1921)e credo sia vero. Un'atmosfera calda e rilassata rende speciali anche pane e olio.
      Grazie.

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  2. Questo contest ha stimolato tantissimo la creatività ed i risultati sono stupefacenti!

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    1. Il bisogno aguzza l'ingegno.
      Per questo contest ho visto post stupefacenti. sarebbero da divulgare.
      Grazie.

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  3. Belle le tue ricette, menu a 3 €, ma mica banale!!!

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    1. Un po' arrampicati sugli specchi, ma nessuna casa è mai sprovvista degli ingredienti base. E quindi si può fare...

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  4. La pasta cosi mi fa impazzire.. e quella salsina al basilico mhmhm

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    1. Mia mamma la faceva spessissimo, quando aveva la provola affumicata o qualche avanzo di prosciutto cotto da riciclare.
      Sopraffina.

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  5. hai apparecchiato tu per noi! Uno dei due che gusteranno la tua ottima cenetta sarò senz'altro io :D Ciao

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    1. Tranne che per le occasioni MOLTO formali, mi piace apparecchiare senza tovaglia, ma con le stoviglie belle e le candele.
      Vi aspetto.

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  6. bellissime ricette, complimenti anche per l'atmosfera

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  7. Un bel menù,allegro,tradizionale e saporito. La crema in tazza così la faceva sempre la mia mamma.

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  8. Mi piace la tua tavola. E ancora di più il tuo menù.Mi vien voglia di sedermi al lume di candela ed assaggiare tutto.

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  9. Bellissimo menu, sostanzioso e raffinato,al tempo stesso, in puro spirito "petronilliano"... ma posso dirti che la bibliofila che è in me spasima per quel libro? che edizione è? sento il profumo da qui :)

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    1. Il libro non è mio ma di una carissima amica. Era la "Bibbia" di sua madre. Tanto che è stato usato che è ricoperto alla belle e meglio ed è tutto a fogli. Comunque fine anni '40, primi '50. Chiedo.
      Grazie.😊

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  10. Ricette stupende e bellissima atmosfera, proprio Petronilla style, complimenti!

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  11. Credo che tutte noi ci siamo proprio divertite. 👍😉

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  12. Che bella cena a lume di candela, un menu semplice alla Petronilla raffinato ed appetitoso :-)

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  13. E io che credevo impensabile riuscire a proporre un menù con soli 3 euro... Ho visto delle ricette spettacolari e il tuo menù è assolutamente da rifare!

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    1. Tre euro, più quello che hai in casa. Sì, anche io, leggendo tutti i contributi li ho trovati interessantissimi. 😊

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