lunedì 24 febbraio 2014

Insalata.

Per un pranzo veloce ma soddisfacente, una bella insalata con il tonno.
Un classico.

venerdì 21 febbraio 2014

Gnocchi di ricotta.

Voglia di gnocchi ma non volete lessare e schiacciare le patate?
Ecco un'alternativa più veloce, meno faticosa, ma ugualmente gustosa:
gli gnocchi di ricotta.

 INGREDIENTI:
250 gr di ricotta morbida
160 gr di farina
5 cucchiai di parmigiano
1 uovo
sale q.b.
Per il condimento: burro fuso, noce moscata e pepe

PROCEDIMENTO:
In una ciotola mescolare bene la farina con la ricotta ben sgocciolata, l'uovo, il sale e un po' di noce moscata.
Lavorare l'impasto, aggiungendo il parmigiano, fino ad ottenere un composto sodo ed omogeneo.
Avvolgere la palla con la pellicola e mettere in frigo a riposare per una ventina di minuti.
Intanto mettere l'acqua a bollire e il burro con la salvia a fondere in una a bagnomaria.
Sulla spianatoia infarinata procedere, come per quelli di patata, ricavando dei piccoli gnocchi.
Cuocerli nell'acqua salata e quando vengono a galla metterli in un tegame aggiungendo il burro sciolto.
Spadellare a fuoco basso per circa 1 minuto e spolverare di altra noce moscata, secondo il proprio gusto.
Impiattare. Se piace, altro parmigiano e pepe.
VINO: bollicine. Un Franciacorta o un buon prosecco.

giovedì 20 febbraio 2014

Torta alle prugne brusche.

Questa è una torta che sta a metà strada tra una crostata e una torta lievitata.
In effetti è una frolla con il lievita, farcita con la marmellata di prugne brusche, che conferisce al dolce una punta acidula molto piacevole.
Volendo si può anche sostituire con la marmellata di fichi. Comunque ci vuole una marmellata "rustica"


INGREDIENTI:
500 g di farina 00
2 uova intere
250 g di zucchero
250 g di burro molto ammorbidito
2 cucchiaini (da caffè) di lievito per dolci
un pizzico di sale
1 barattolo di marmellata di prugne brusche (o di prugne)
PROCEDIMENTO:
In una terrina sbattere le uova con lo zucchero.
aggiungere, alternando, la farina con il lievito mescolato e il burro.
Trasferire l'impasto sulla spianatoia e renderlo omogeneo.
Lasciarlo riposare, avvolto in una pellicola, in frigo per 1/2 ora.
preriscaldare il forno statico a 180°.
Procedere come per la crostata (per stendere la pasta con il matterelloaiutarsi con un po' di farina e due fogli di carta forno) e infornare per mezz'ora (controllare a vista).

domenica 16 febbraio 2014

Carnevale. La Lasagna.

Ho già detto che, come napoletana trapiantata al Nord, da sempre pratico l'arte dell'inclusione gastronomica,  piuttosto che del confronto o dell'esclusione.
Mi piace prendere e tenere tutto quello che un luogo, una realtà offrono. Senza pregiudizi.
Siamo in tempo di Carnevale e a Verona, città dove vivo, ci sono cibi della tradizione buonissimi, come gli gnocchi, la renga, la pastissada ecc... A Napoli, mia città Natale c'è altro, come ad esempio la lasagna.
Ora, dico io, perchè confrontare e scegliere? Si mangia tutto.
Quindi in attesa di celebrare il "venerdì gnocolar"  di Verona, io questa domenica ho preparato la "Lasagna" che a Napoli si fa a Carnevale, il martedì grasso.









Veramente sarebbe buona sempre, ma poichè richiede impegno e competenza la si relega ad eventi speciali.
Se volete cimentarvi in questo piatto prelibato una certa manualità ed esperienza dovete averla.
É una preparazione lunga, ma ne vale assolutamente la pena. Vi ricompenserà!
Ingredienti.
Per le lasagne: 3 uova, 300 gr di farina 00, 1 cucchiaio di acqua fredda.
Per le polpettine: 200gr di carne macinata, 1 uovo, 100 gr di pane casereccio ammollato nel latte, 2 cucchiai di pecorino romano, una manciata di prezzemolo tritato, sale e pepe. Olio di arachide per friggere.
Per il sugo: 2 bottiglie di polpa di pomodoro a pezzi, 1 cucchiaino di zucchero, sale, olio evo q.b.
250gr di salsiccia
100gr di parmigiano grattugiato
300 gr di mozzarella (fiordilatte)
500 gr di ricotta di mucca frasca (assolutamente NO quella già confezionata, pastorizzata...!)
Procedimento.
Le lasagne:
Impastare la farina e la uova. Se serve aggiungere un cucchiaio di acqua. Ricavare, con l'apposita macchinetta, delle lasagne, con lo spessore del penultimo buco. Oppure comprare quelle "sfoglia grezza " di una nota marca. L'importante è che NON siano sottili!
Il sugo:
Passare al setaccio la polpa delle due bottiglie. Mettere in pentola, con l'aggiunta di acqua pari ad un bottiglia, lo zucchero, basilico e far cuocere lentamente. A metà cottura aggiungere un po' alla volta sale che serve, assaggiando per un risultato ottimale, di giusto equilibrio. Quando l'acqua si é asciugata, spegnere. Deve avere una densità morbida, perché in forno poi si asciuga ancora.
Le polpettine:
Impastare tutti gli ingredienti, ricavare delle polpettine grandi come un'oliva e friggerle.
Metterle da parte.
La salsiccia:
Metterle a cuocere coperte di acqua. Poi farle rosolare. Tagliare a rondelle e mettere da parte.
Tritare molto finemente la mozzarella.
Stemperare in una ciotola la ricotta con qualche cucchiaio di sugo e, se serve, di latte.
La pasta va prima lessata, perché con questa preparazione non c'è la componente umida per cuocere in forno. Quindi lessate le losanghe ed adagiatele su un panno bagnato, aprendole bene.
Quando tutto è pronto procedete come un normale pasticcio, alternando gli ingredienti. Sull'ultimo strato solo sugo.
Infornare a 200 gradi, nel forno statico già caldo, per mezz'ora. Lasciare nel forno spento per 10 minuti. Sfornare. Lasciar "riposare" 20 minuti, finché non è asciutta e poi si può servire.
Vino: un Valpolicella Superiore.

giovedì 13 febbraio 2014

San Valentino.

Che lo si voglia o no, è San Valentino.
Ora, senza cadere nell'eccesso commerciale o in uno stucchevole romanticismo, approfittiamo della ricorrenza per festeggiare noi stessi e chi amiamo.
Perché nel mondo anglosassone, dove la ricorrenza è nata e si è sviluppata, ha proprio questa valenza: l'amore per gli amici, per i cari, per il compagno/la compagna della vita, per i figli
Poi quest'anno arriva di venerdì e quindi...
Vi propongo una cena semplice, elegante ed adeguata alla situazione.
Per due, ma con un po' di pasta in più, anche per quattro.

APERITIVO: frittelle di erbe
PRIMO: linguine con Astice
SECONDO: baccalà mantecato con crostini
DESSERT: gelato al cioccolato fondente (in una buona gelateria!)

Per le frittelle: 200 g di farina, sale, un cubetto di lievito di birra sciolto in una tazza di acqua calda e un trito di salvia, rosmarino e foglie di menta. Mescolare in una ciotola, ottenere una pastella morbida, far lievitare e friggere a cucchiaiate in olio bollente.
Vino: prosecco

Per le linguine: un astice di almeno 1/2 kg, 200 g di linguine, 10 pomodorini datterino tagliati a metà,  olio evo abbondante, 1 spicchio di aglio, prezzemolo tritato, sale e pepe.
Con un coltello affilato dividere l'astice per il lungo, partendo dalla testa. Togliere il filo intestinale e la membrana intorno agli occhi.
Fare un sugo con l'aglio, l'olio e i pomodori e mettere l'astice. Cuocere finché non diventa arancio. Spolparlo e tenere le chele per guarnizione.
Cuocere la pasta ed amalgamarla nel sugo. Impiattare, con una chele per piatto.
Vino: un Vermentino.











Per il baccalà: 1/2 kg di baccalà ammollato (io preferisco quello sotto sale) cotto a lungo nel latte.
Pulito e spinato, si frulla aggiungendo olio a filo, come per la maionese, con pepe e sale.
Si aggiunge poi una 1/2 patata lessata e passata al setaccio, per determinare la giusta consistenza, mescolando con un cucchiaio.
Se si vuole, si può mettere anche un cucchiaio di panna (quella fresca, da montare),
Prezzemolo trito e pepe a completare e in frigo qualche ora.
Si serve a temperatura ambiente, con dei crostini caldi.
Vino: un Soave.                  

Metti una sera a Villa delle Torre.

Una serata speciale, dedicata alle chiacchiere, al convivio e al buon vino.
Martedi 11 febbraio si sono ritrovati nella splendida location di Villa della Torre a Fumane, in Valpolicella, il filosofo Massimo Cacciari e il giornalista Gianni Mura per un confronto, apparentemente leggero, sul calcio e la sua imminente festa che è la "Copa do Mundo", ma realmente per parlare di temi molto più generali, che riguardano tutto l'agire umano, quali la felicità, la lotta, il rispetto delle regole, la necessità e la possibilità di violarle, la libertà.
Le chiacchiere sono partite intorno al calcio, argomento che appassiona anche gli insospettabili, con dissertazioni tecniche e specialistiche, ma poi, lentamente, hanno agganciato e trattattato tutta la simbologia che in certe occasioni, più che in altre, investe questo sport.
La conversazione è stata intensa e affascinante, con un continuo avvicendarsi degli interventi e il pubblico, molto numeroso e anche qualificato, ha potuto diletterarsi e farsi coinvolgere dai diversi punti di vista dei due ospiti.
Il tempo a disposizione è scivolato via, per concludersi con la musica di Cristina Renzetti e Tati Valle, che ci hanno fatto sognare con alcune canzoni brasiliane. Molto suggestive.












Gli amanti del buon vino e gli ospiti della serata hanno potuto poi continuare il confronto sull'argomento, durante la cena che si è svolta nella Sala del Cammino del Diavolo (XVI secolo) della splendida Villa della Torre.
Si sono potuti apprezzare alcuni fra i vini, a mio parere e non solo, più qualificanti della produzione Allegrini: il Palazzo della Torre, La Poja, l'Amarone e il Recioto.
Il menù proposto era stato pensato come un omaggio alle passioni gastronomiche del famoso giornalista sportivo Gianni Brera .... e quindi non giudico.
Marilisa Allegrini con passione e competenza ci ha guidati tutti alla degustazione dei suoi vini.
Puro velluto al palato...












Nel mio piccolo, come foodblogger, posso orgogliosamente dire: c'ero anch'io!

martedì 11 febbraio 2014

Pasta con il cavolfiore.

A costo di ripetere cose già dette, sono convinta che sia importante per la nostra salute, oltre che per le nostre tasche, mangiare cibi di stagione.
Ad esempio il cavolfiore. C'è durante tutto l'inverno, contiene vitamine e sali minerali ed è molto versatile: Contorni, zuppe, condimento per la pasta, vellutate...
Qui vi propongo una minestra.

Ingredienti:
1 cavolfiore
1 spicchio di aglio schiacciato
6 cucchiai di olio evo
Un pezzetto di peperoncino
Un filetto di acciuga sott'olio
350 gr di pasta mista
Sale q.b.
Acqua calda q.b.

In una casseruola far dorare l'aglio con l'olio, il peperoncino e l'acciuga.
Togliere l'aglio e mettere il cavolfiore pulito, diviso in cimette.
Far insaporire e poi coprire a filo con acqua calda.
Far cuocere per 20 minuti a pentola coperta.
Aggiungere la pasta e cuocere aggiungendo acqua calda poco per volta.
Il risultato deve essere come un risotto morbido...
Spegnere e lasciar riposare alcuni minuti.
Il giorno dopo, se possibile, é ancora più buona.
VINO: un bianco sapido, come il Soave.

lunedì 10 febbraio 2014

Pizzette al pomodoro morbide.

Nei miei ricordi di bambina tra i sapori piacevoli legati al cibo, svetta quello della pizzetta della pasticceria Moccia di Napoli.
La domenica mattina con mio padre, dopo la messa, c'era il rito della pizzetta mangiata da Moccia a San Pasquale e poi della lunga passeggiata sul lungomare... Una pizzetta soffice, umida, profumata. Golosissima.
Ancora oggi la fanno così e ogni volta che vado a Napoli non manco l'appuntamento con questa delizia.
Rifarla uguale, ovviamente, non è possibile, però qualcosa che le somigli si può tentare.

Ingredienti:
260 g di farina Manitoba
160 g di farina bianca 00
30 g di lievito madre essiccato (oppure 15 g di lievito di birra fresco)
180 g di acqua (calda ma non bollente)
100 g di latte (caldo ma non bollente)
8 g di sale fino
10 g di zucchero
4 cucchiai di olio evo
150 g di pomodori passati (conditi con pochissimo sale e 2 cucchiai di olio)
2 mozzarelle tagliate a dadini

Mescolare le farine, il lievito, il sale e lo zucchero.
Aggiungere l'acqua, il latte e l'olio. L'impasto risulterà appiccicoso.
Impastare a lungo.
Infarinare, dare una forma a palla e mettere a lievitare per almeno 1 h e mezza al caldo, in una ciotola, coperta da pellicola.
Preriscaldare il forno a 220° statico.
Stendere sottile la pasta con il matterello, aiutandosi con la farina.
Con un coppapasta, o con un bicchiere, ricavare tanti dischetti.
Metterli sulla placca del forno con carta forno unta di olio. Aspettare 10 min.
Mettere il pomodoro e infornare per 7-8 minuti e aggiungere un pezzetto di mozzarella su ogni pizzetta.
Far cuocere per altri 5 minuti. (Controllate a vista le fasi e i tempi).
Qui ci va una buona birra.

martedì 4 febbraio 2014

Pasta al gratin.

Lunedì.
Già da sola è una parola che mette ansia.
Poi aggiungi che torni a casa alle 5, che piove, che nel frigo ci sono solo avanzi dal fine settimana e anche i fatti mettono ansia.
Ok. Ma l'esperienza di capitano di lungo corso, esperta di navigazione a vista, dove la metti?
E allora decidi di preparare un piatto che sia unico e che, con una bella insalata mista come antipasto ti risolva la cena.
Le dosi qui sono generose, forse per 6 persone, ma poiché è buonissima, si cena in 4 e quel che resta (se resta...) si riscalda il giorno dopo.
Ingredienti:
1/2 kg di penne lisce (o di ziti spezzati)
200 gr di prosciutto cotto di buona qualità, tagliato a fette spesse
100 gr di provola affumicata (quella morbida)
100 gr di mozzarella
50 gr di parmigiano grattugiato
1/2 litro di latte
70 gr di farina
100 gr di burro
Noce moscata, pepe, sale.
Procedimento.
Prima di tutto preriscaldare il forno, ventilato, a 180 gradi.
in un tegame stemperare nel latte freddo la farina, bene, con una frusta.
Mettere sul fuoco, molto basso e far addensare, mescolando continuamente.
Spegnere e, fuori dal fuoco, aggiungere il burro, che così si scioglie solo con il calore e un po' di grana.
Tagliare a dadini il prosciutto e i formaggi.
Cuocere la pasta solo per metà della cottura, scolare, condire con 2/3 della béchamel, un po' del grana e la metà dei formaggi.
In una teglia fare uno strato con la pasta condita, distribuire sopra il prosciutto con il resto dei formaggi e poi coprire con un altro strato di pasta.
Spolverare con un po' di pangrattato e infornare per 15 minuti , finché la superficie non è gratinata (controllate la cottura a vista ...).
Sfornare e lasciar riposare per altri 15 minuti.
Servire.


VINO: un buon Müller Thurgau.
E' un vino bianco, molto gustoso, con un profumo delicato, un sapore fresco e aromatico e con una nota di noce moscata che, secondo me, va a nozze con questo piatto.